sabato 30 novembre 2013

Gigi Buffon e Alena Seredova in crisi: colpa di una showgirl?


Un matrimonio da favola, a Praga, due figli e una serenità conquistata tra impegni calcistici, inchieste e investimenti non sempre riusciti. Quella traGianluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale, e Alena Seredovasembrava un'unione perfetta allietata dall'arrivo di due bambini, Louis Thomas e David Lee. Invece "La storia fra Gigi Buffon e Alena Seredova sarebbe ormai giunta al capolinea", stando al settimanale Vero che riporta un'indiscrezione non confermata dai diretti interessati
Il portiere l'attrice starebbero attraversando un periodo di crisi che potrebbe mettere a repentaglio il loro matrimonio, si legge sul settimanale rosa. In più a condire questa situaizone, già intricata, ci sarebbe un terzo incomodo. Anzi, una terza incomoda, una showgirl stando alle fonti del settimanale reduce da una recente rottura. 
Buffon e la Seredova sono sposati dal giugno 2011.
Gigi Buffon e Alena Seredova in crisi: colpa di una showgirl?

martedì 19 novembre 2013

Sara Tommasi da I Soliti Noti al fontanone del Gianicolo

Sara Tommasi è scatenata: non le bastano i set dei film a luci rosse, ora è alla conquista del mondo. Dopo aver presentato I Soliti Noti, pellicola hard con Nando Colelli, ex del Grande Fratello, e Gabriele Paolini, il noto “disturbatore catodico”, la showgirl si è lanciata in discutibili peripezie che hanno fatto rapidamente il giro del web grazie alla sua pagina facebook ufficiale.

Dapprima è apparsa un’immagine in cui lei è stesa sul letto ricoperta di soldi. Molte persone si sono adirate ed hanno criticato il fatto che la foto ricordasse il film American Beauty e non Million Dollar Baby come lei aveva scritto. Successivamente, a farla da padrone, ci ha pensato il mistero della sua morte che, successivamente, si è rivelato una bufala clamorosa.

La sua fan page, sempre aggiornata, è rimasta inattiva per alcuni giorni. Il cammino verso la popolarità ha fatto poi tappa a Saint Tropez per poi spostarsi a Gardaland dove si è esibita in uno spogliarello improvvisato nella fontana del noto parco giochi. Tuttavia gli impegni professionali vengono prima del divertimento.

Ecco infatti che Flavio Koea, dopo una serata romantica, la arruola per il Love Lab, kermesse erotico-culturale che si terrà a Roma dal 5 al 7 luglio al Palacavicchi. L’atmosfera sarà davvero calda e la Tommasi avrà anche una rivale: la pornostar Valentina Nappi l’ha pubblicamente sfidata e l’ex bocconiana ha accettato la provocazione.

Gli animi si stavano per surriscaldare eccessivamente: ecco un altro bagno rinfrescante nel fontanone del Gianicolo. I prossimi obiettivi non sono ad ora chiari: l’Everest o il Quirinale, piuttosto che i night club di tutta Italia o Cinecittà, sono alla sua portata.

lunedì 28 ottobre 2013

Belén Rodriguez incinta un altro figlio?

Belén Rodriguez potrebbe essere incinta del suo secondo figlio
Belén Rodriguez potrebbe essere incinta del suo secondo figlio. È quanto dichiara la conduttrice Federica Panicucci durante la prima puntata di Mattino Cinque, che insieme al direttore del settimanaleGenteMonica Mosca, ha annunciato che la soubrette sarebbe nuovamente incinta del compagno Stefano De Martino, che sposerà il prossimo 20 settembre.

Ancora non vi è alcuna conferma o smentita da parte della coppia, anche se siamo certi che la questione diventerà la protagonista indiscussa della cronaca rosa dei prossimi mesi. Se così fosse, Belén starebbe vivendo un periodo meraviglioso. Non possiamo che aspettare le prossime indiscrezioni sulla coppia più chiacchierata del gossip di casa nostra.

mercoledì 17 luglio 2013

Bobo Vieri emoziona: “Ho amato da morire solo Elisabetta Canalis”

Ho amato da morire solo Elisabetta Canalis” ha dichiarato Bobo Vieri al settimanale Chi “Lo posso dire. Lei è stato il grande amore della mia vita. Elisabetta è l’unica che merita di essere citata. Non ho rimorsi nei suoi confronti. Siamo rimasti amici”. Dichiarazioni ancora cariche di sentimento quelle dell’ex calciatore, che pare non abbia dimenticato del tutto la ex velina, con la quale ha vissuto una lunga e intensa storia d’amore. Un ritorno di fiamma? “E chi lo sa? Io vivo alla giornata. Di certo sogno una famiglia. Con i bambini ci so fare. Forse mi manca una donna per essere davvero felice. Ma arriverà. Sono credente e reputo che la vita mi abbia già regalato tanto”.

Gossip Fanpage

sabato 13 luglio 2013

Claudia Gerini sexy: «Il sesso è la cosa per cui vale la pena vivere»

«Il corpo di una donna possiede quasi un’aura mistica è qualcosa da mettere su un piedistallo e ammirare». Dopo aver lasciato a bocca aperta a moti spettatori del suo ultimo film, Tulpa,Claudia Gerini conquista la copertina del mensile Playboy: «E Playboy - ha fatto sapere l'attrice - tradizionalmente ha questa idea della donna. Mi piace molto il sesso e ne apprezzo appieno tutto il suo lato giocoso. Anzi, credo sia la classica cosa per cui valga la pena vivere!».
Il Messaggero

venerdì 12 luglio 2013

Raffaella Fico porta in tribunale i genitori di Balotelli

Si arricchisce di un nuovo capitolo la burrascosa storia tra Raffaella Fico e Mario Balotelli. La coppia, che ha dato alla luce una bambina, si è ormai lasciata da tempo, ma i rapporti – una volta divise le strade – non sono mai stati facili.
L’ultima notizia è quella che vede la showgirl napoletana citare in giudizio i genitori dell’attaccante del Milan e della Nazionale, Franco e Silvia Balotelli, che lo scorso dicembre avevano fatto pubblicare sulla ‘Gazzetta dello Sport’ una lettera all’indirizzo di Raffaella. “L’amore vale più dei soldi e della notorietà”, il succo della missiva era questo.
“In quel testo – ha fatto sapere la Fico – si sostiene che io sarei mossa solo dal desiderio di lucrare notorietà e denaro, ma io e Mario abbiamo avuto una relazione fino all’aprile 2012. Un’intensa e appagante storia d’amore che ci ha dato la nostra bambina Pia”.
Raffaella ha fatto passare qualche mese dalla pubblicazione di quella lettera, uscita il 27 dicembre 2012, quindi ha querelato i genitori di Balotelli, che adesso rischiano un processo per diffamazione a mezzo stampa.
“Nostro figlio non è quell’essere irresponsabile che tu hai descritto – avevano messo nero su bianco i coniugi Balotelli – Non puoi vendere per vera la storia che ti fa più comodo infangando la dignità altrui. Da tempo i tuoi interlocutori sono pubblico, giornalisti e fotografi, non puoi sacrificare la privacy della coppia pur di avere l’ennesima copertina”. Parole, queste, che non sono piaciute all’ex fidanzata di loro figlio, che ha deciso di portare la questione in tribunale.
Yahoo! Eurosport IT

mercoledì 10 luglio 2013

Mariah Carey all'ospedale, infortunio alla spalla

Incidente di percorso per Mariah Carey. La diva 43enne si è lussata una spalla durante le riprese di un videoclip (già, li fanno ancora!). Il brano in questione, diretto dal marito Nick Cannon, è un remix del singolo #Beautiful e

Non sappiamo quale acrobazia abbia richiesto il consorte alla moglie, la colpa potrebbe anche essere dei vertiginosi tacchi tanto amati da Mariah. Fatto sta che la pop-star è caduta malamente e, intuita immediatamente la gravità dell’infortunio, è stata trasportata in un ospedale di New York. Qui i medici le hanno immediatamente messo a posto le giunture. Immaginate che strilli con l’ugola che si ritrova.

Dall’entourage dell’interprete fanno sapere che le apparizioni in programma per i prossimi giorni non subiranno alcuna variazione. Il 13 luglio Mariah Carey si esibirà a Central Park, a New York, per un concerto i cui incassi andranno devoluti alle popolazioni vittime dell’uragano Sandy. Al braccio, molto probabilmente, avrà un gesso, ma questo non le impedirà di esibirsi. E poi, c’è sempre l’opzione playback: non sarebbe la prima volta che la diva vi fa ricorso.

Via | New York Post

lunedì 8 luglio 2013

Sara Tommasi drogata per girare un porno: arrestate due persone, altri tre indagati

SALERNO - Quando Sara Tommasi, showgirl con laurea in Economia alla Bocconi recentemente convertitasi al genere porno, girò nel settembre del 2012 il film hard «Confessioni private», era stata drogata e indotta a girare scene hard approfittando del suo stato di instabilità psicologica. Questa la tesi alla base dell'inchiesta della procura di Salerno che ha portato all'arresto di due produttori del film, due uomini di 39 e 35 anni domiciliati a Roma e Milano, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti della showgirl 32enne. I due sono stati arrestati dai carabinieri a Roma e nella zona dei castelli romani, a Velletri.
IN UN ALBERGO A BUCCINO - Violenza sessuale di gruppo aggravata, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti le accuse per i fatti che risalgono al settembre del 2012, quando in un albergo di Buccino (Salerno) fu allestito il set cinematografico per girare la pellicola hard con protagonista la show-girl. L'intera troupe prese alloggio in quell'albergo nei primi giorni di settembre, quando la struttura ospitava pochissimi clienti. Finito di girare, la showgirl scelse il ricovero in una clinica romana per curare la depressione di cui soffriva «Non voglio fare la fine di Amy Whinehouse (la cantante britannica morta prematuramente, ndr)» dichiarò all'uscita rendendo pubblica la cosa.
LA DENUNCIA - A novembre dello scorso anno la decisione di recarsi negli uffici della procura di Salerno per denunciare di essere stata drogata e di aver dovuto subire una vera e propria violenza in quell'albergo: dopo la denuncia la pellicola fu sequestrata nei primi giorni di dicembre dai pm salernitani. Sara Tommasi - è la tesa degli accusatori - sarebbe stata indotta, sotto l'effetto della cocaina, a girare scene hard con altri attori, approfittando dello stato psicologico che stava vivendo in quel momento e nonostante le precarie condizioni fisiche.
ALTRI TRE INDAGATI - Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Eboli (Salerno), e svolte con l'ausilio di intercettazioni telefoniche, riscontri oggettivi e documenti acquisiti, puntano a evidenziare il ruolo svolto dagli indagati nel convincere la showgirl ad assumere a più riprese la cocaina e a subire e compiere atti sessuali. Nello stesso procedimento risultano indagate in stato di libertà anche altre tre persone che presero parte al film che è stato intanto sequestrato.
Corriere del Mezzogiorno

sabato 6 luglio 2013

Martina Stella: "Il sesso? Non si fa solo a letto" - Affaritaliani.it

"Questa e' la cosa piu' bella che ti possa capitare. Non c'e' uomo ne' carriera che tenga: il figlio e' tuo, per sempre". "Questa" e' Ginevra, nata otto mesi fa dal compagno Gabriele Gregorini, conosciuto poco piu' di un anno prima sul set di Tutti pazzi per amore 3, dove Martina Stella lavorava come attrice e lui le faceva da hair stylist. Con Vanity Fair - che le dedica la copertina, in edicola dal domani - ripercorre i mesi che hanno seguito il parto e rivela i suoi attuali rapporti con Lapo Elkann.

Martina Stella MM 013

venerdì 5 luglio 2013

Sara Tommasi ricoverata

Che Sara Tommasi non stesse benissimo era diventato abbastanza evidente sulle foto e sui post che la showgirl pubblicava su Facebook. 

GUARDA LA TOMMASI CHE MINACCIA DI TAGLIARSI LE VENE

La stessa scomparsa della pagina (che la Tommasi utilizzava ormai 24 ore su 24) aveva fatto pensare che qualcosa fosse cambiato e in effetti così è, e il cambiamento potrebbe rivelarsi positivo. 

La mamma Cinzia Cascianelli e alcuni amici di Sara, come riporta ‘Dagospia’, hanno infatti convinto la showgirl a ricoversarsi in un ospedale romano, così da poterla far uscire dalla depressione e dal periodo nero che l’attrice sta attraversando.

Appena poche ore fa, inoltre, sono stati arrestati Giuseppe Matera e Federico De Vincenzo, produttori del primo film porno con protagonista Sara, con l’accusa di averle fatto fare uso di cocaina per renderle più semplice recitare nella pellicola. 
Sara Tommasi ricoverata 

mercoledì 3 luglio 2013

Astronauti femminile indossare reggiseni, dice un astronauta - Salon.com

Lo spazio è strano. A quanto pare si non può piangere in assenza di gravità, ma si può fare una bella copertina impressionante di "Space Oddity" di David Bowie mentre girano una stazione spaziale internazionale. C'è solo un sacco che non sappiamo!
Ma siamo in grado di colpire uno sconosciuto dalle nostre liste, come utente intrepido Quora andò coraggiosamente dove nessun utente Quora era andato prima - e ha chiesto se gli astronauti donne indossano reggiseni.
La risposta (secondo una astronauta, almeno) è "sì":
Gli astronauti trascorrono più di due ore al giorno di esercizio. Un sacco di tempo che è in esecuzione su un tapis roulant. Anche se non vi è alcun evidente da tirare gravità, c'è ancora inerzia. Così, mentre sono in esecuzione sul tapis roulant, la loro gabbia toracica è in continua evoluzione la sua direzione di movimento e di altre parti più delicate sono resistendo tali modifiche. Questo è un sacco di stress, così reggiseni sportivi sono comunemente utilizzati durante l'esercizio fisico. Quando non si esercita, varia in base alla preferenza dei singoli astronauti.
Salon.com

lunedì 17 giugno 2013

Elio e le Storie Tese - Complesso del Primo Maggio "L'album Biango" - YouTube


Il primo maggio è caratterizzato dal concertone del Primo Maggio, che a sua volta è ricco di complessi del primo maggio. Il concertone del primo maggio genera complessi del primo maggio che suonano al concertone del primo maggio. Le implicazioni artistiche di questo fenomeno sono altalenanti.

Il primo singolo estratto dal nuovo disco di Elio e le Storie Tese "L'Album Biango", in download su iTunes e, solo per gli iscritti al Fave Club, su elioelestorietese.it: http://bit.ly/ZNSP1c


martedì 19 marzo 2013

Le otto cose che Ikea vorrebbe far dimenticare


I mobili Ikea sono moderni, economici e graziosi a vedersi e il colosso svedese dei mobili è il leader indiscusso dell’arredamento low cost in tutto il mondo. Nonostante questo, se i vertici dell’azienda potessero “far dimenticare” alcuni fatti ai propri clienti lo farebbero senza rimpianti.
NAZISMO E POLPETTE - È l‘Huffington Post a raccogliere in un’unica carrellata tutti i fatti più controversi che riguardano l’azienda svedese: dai presunti legami del sui fondatore con il nazismo fino al recente scandalo della carne di cavallo nelle polpette.
Sfoglia la gallery:

Le otto cose che Ikea vorrebbe far dimenticare - Giornalettismo

venerdì 15 marzo 2013

«La Chiesa argentina come Pio XII col nazismo» - CRONACA

L'abito bianco di Francesco, il gesuita eletto papa il 13 marzo, secondo alcuni sarebbe macchiato delle ombre nere della dittatura argentina.
Le presunte responsabilità del pontefice sono racchiuse nel libro L'isola del silenzio (Fandango, 2006), nel quale il giornalista argentino Horacio Verbitsky ha ricostruito il ruolo della Chiesa cattolica negli anni del sanguinario regime del generale Jorge Rafael Videla.
Un libro al quale molti si sono richiamati nelle ore immediatamente successive alla fumata bianca.
I DUE PRETI ESPULSI DAI GESUITI. Le accuse si basano su alcuni fatti ben circostanziati. Nel 1976, il primo anno della dittatura del generale Videla, Jorge Mario Bergoglio, all'epoca superiore provinciale della Compagnia di Gesù in Argentina, ordinò ai due sacerdoti gesuiti Orlando Yorio e Francisco Jalics di abbandonare la loro opera pastorale nelle Villas miserias, le favelas di Buenos Aires. Di fronte al loro rifiuto, li espulse dalla Compagnia. Tre mesi dopo nel maggio del 1976 i sacerdoti furono sequestrati per sei mesi e torturati nella caserma Esma, il centro degli abusi del regime.
Fin qui il dato storico. Quindi, le interpretazioni. Secondo i due preti, interpellati da Verbitsky, l'espulsione sarebbe stato il segnale di via libera per i militari. Bergoglio, invece, ha spiegato che l'espulsione fu un avvertimento per proteggerli.
Di certo c'è anche che il neoletto papa incontrò Videla. Formalmente, per discutere della liberazione dei sacerdoti. Ma nessuno sa cosa si siano detti. E la visita, nel momento della massima repressione della dittatura, fu comunque un atto discutibile.
«NESSUNO È USCITO PULITO». Difficile per ora dire di più. E ancora più difficile accertare le responsabilità individuali. Certo, la macchia rimane.
«Le polemiche erano inevitabili», ha commentato con Lettera43.it Loris Zanatta, docente di Storia e istituzioni delle Americhe all'Università di Bologna, e profondo conoscitore delle vicende argentine, Paese nel quale ha vissuto a lungo. «Perché dalla storia di quegli anni nessuno è uscito pulito».
* Una delle immagini che ritrarrebbero Jorge Bergoglio con l'ex dittatore argentino Jorge Videla nel 1990. Ma l'identificazione di Bergoglio è dubbia. In alto a destra lo storico Loris Zanatta.
DOMANDA. Nemmeno Bergoglio è uscito pulito?
RISPOSTA. Se puntiamo il dito su Bergoglio, qualcosa salta fuori anche su di lui. Se lo guardiamo con la prospettiva di oggi, per esempio, la visita a Videla è una macchia terribile.
D. Sono già circolate foto false e di dubbia interpretazione.
R. Il punto però è che di vergini ce ne sono poche. Nessuno è innocente. Neanche la cittadinanza argentina che quando nel 1976 ci fu il colpo di Stato lo prese nella maggior parte dei casi con sollievo, visto che arrivava dopo 15 anni di caos. Neanche i cittadini che vedevano il vicino di casa portato via per paura. Insomma, anche gli accusatori di Bergoglio hanno responsabilità.
D. Cioè?
R. Tra di loro ci sono i monteneros che scelsero la lotta armata, la via degli attentati. Non si possono mettere sullo stesso piano della dittatura militare che eliminò i cittadini. Ma anche loro avevano come obiettivo il rovesciamento dello Stato. E anche loro uccidevano.
D. A chi si riferisce?
R. A quelli che oggi sono nelle stanze del potere, a partire proprio da Verbitsky, che è uno dei principali consiglieri del presidente Cristina Kirchner: non uno qualunque.
D. Secondo lei la sua ricostruzione non è affidabile?
R. Nel libro di Verbitsky c'è la volontà di denuncia, di far affiorare le responsabilità di Bergoglio, ed è comprensibile. Penso che il giornalista abbia buone fonti, ma io non mi fido molto.
D. Perché?
R. Perché so che Verbitsky ha visto le stesse carte che ho visto io in una diocesi argentina. Ma nel suo libro non ci sono tutti i documenti.
D. Cosa ha omesso?
R. Nell'archivio di monsignor Devoto, il sacerdote progressista attorno al quale si riunivano i preti del Terzo mondo, c'era una lettera al nunzio apostolico a Buenos Aires Pio Laghi. Devoto ringraziava calorosamente Laghi per la sua opera in difesa dei diritti umani.
D. Laghi, però, è considerato il collaborazionista per eccellenza.
R. Andava a giocare a tennis con Emilio Eduardo Massera, il membro della dittatura militare che dirigeva il più grande centro di detenzione dell'Argentina. Io stesso, che sono critico nei confronti della Chiesa, mi stupii. Ma Verbitsky non cita quei documenti: quando vedo che nel ricostruire la storia si cancellano le voci dissonanti, cambio prospettiva sull'intero lavoro.
D. A febbraio, però, alcuni giudici argentini hanno affermato la complicità della Chiesa cattolica nei crimini della dittatura.
R. Non vorrei cadere in tremende banalizzazioni: nella Chiesa argentina ci sono le vittime e ci sono i carnefici.
D. E chi sono?
R. La Chiesa argentina come molte altre diocesi visse come un trauma il Concilio Vaticano II. Successe che si liberarono molte energie: da una parte i riformatori, dall'altra gli ultraconservatori. Il guaio è che in Argentina quelle divisioni si saldarono a una situazione economica, sociale e politica drammatica. Anche prima dell'arrivo di Videla, gruppi di guerriglieri politici marxisti erano già attivi: c'erano 10 morti al giorno.
D. Ma la Chiesa cosa c'entra?
R. C'era un connubio corporativo antico tra Chiesa e forze armate. Entrambi erano rappresentanti e bastioni dell'identità nazionale: vantavano un'alleanza molto più solida, molto più stretta, molto più intima di qualsiasi altro Paese dell'America Latina. Quando Perón tornò al potere negli Anni 70 la Chiesa si spaccò.
D. Con quali conseguenze?
R. C'erano sacerdoti e vescovi che teorizzavano la necessità di torturare ed eliminare l'avversario politico per salvare il Paese dal comunismo. Dal punto di vista dei sacerdoti ultraconservatori, i preti guerriglieri che avevano destabilizzato il Paese erano infiltrati. Li chiamavano «lupi con pelle d'agnello». Erano sacerdoti e militanti cattolici che perseguivano la rivoluzione. E pensavano che la Chiesa tradizionale fosse l'ancella del potere che prima o poi sarebbe stata distrutta.
D. I sacerdoti si facevano la guerra tra loro, insomma.
R. Ci sono stati sacerdoti uccisi probabilmente perché traditi dai loro compagni. C'erano preti che odiavano altri preti: una Chiesa divisa.
DCome si colloca Bergoglio in questo scenario?
R. Per ora si sa solo che Bergoglio, come superiore provinciale della Compagnia di Gesù, diede degli ordini e i suoi non li rispettarono. Come nell'episodio della Villas miserias.
D. Ma la Chiesa di cui faceva parte non prese mai posizione contro le forze armate.
R. La priorità della Chiesa era rimanere unita. E, data l'intimità con i militari, non pensò mai di trasformare la protesta in protesta pubblica, come fece quella brasiliana. Gli argentini scelsero altri canali, la via della confidenzialità.
D. Una scelta opaca, non le pare?
R. La priorità era difendere la cattolicità. La Chiesa lo fece nel suo solito modo: dialogando con il potere politico. Fu creata una commissione di collegamento, formata dai generali della giunta e tre vescovi: doveva servire a convincere i militari a ridurre la violenza.
D. Buone intenzioni, forse, nessun risultato.
R. È stato un fallimento. La Chiesa non aveva più una voce pubblica: aveva preteso di rappresentare il Paese intero, di monopolizzare l'identità nazionale come un cane da guardia, ma aveva finito con lo spaccarsi proprio come la nazione.
D. La Chiesa veniva aggiornata regolarmente sui progetti del regime?
R. Non sappiamo esattamente cosa si dicessero. Non penso che i generali dicessero: «Stiamo massacrando la gente e la facciamo sparire». Ma certo la Chiesa sapeva o intuiva, perché i cittadini andavano a bussare alle porte dei sacerdoti.
DSecondo le testimonianze i parenti dei desaparecidos si rivolgevano ai preti per avere informazioni sui familiari e sapere dove recuperare i corpi.
R. Sicuramente c'era chi sapeva.
D. E il Vaticano rimase con le mani in mano.
R. Molti vescovi andavano in Vaticano a dire che il governo argentino stava salvando il Paese dal comunismo: si comportarono come ambasciatori della dittatura. Tuttavia, secondo i documenti dell'ambasciata argentina, la Santa sede e una parte della Chiesa argentina iniziarono a protestare quasi subito. Non alzarono però la voce quando inizialmente scomparirono gli argentini, bensì quando toccò ai sacerdoti.
D. Anche nel caso dei due sacerdoti del caso Bergoglio?
R. Sì, protestò la casa generalizia di Roma. Il Vaticano non può tollerare che un Paese cattolico perseguiti i sacerdoti. Esistono documenti che provano le proteste del nunzio Mozzoni, un ultraconservatore, contro l'ambasciatore argentino per aver inscenato un incidente stradale per coprire la morte del vescovo progressista Enrique Angelelli.
D. Insomma, la storia restituisce l'immagine di una Chiesa divisa che adoperò per proteggere i suoi, ma non i cittadini.
R. Sì. E qui c'è un parallelismo con Pio XII e la Germania nazista. Sei milioni di ebrei non sono 10 mila argentini, ma il meccanismo mentale è lo stesso.
D. Si aspetta delle scuse, una riflessione seria sul passato da parte di papa Francesco?
R. Penso abbia altro da fare. E la Chiesa argentina ha riconosciuto le sue responsabilità, anche se non in maniera completa. Quello che potrebbe fare il Vaticano è aprire gli archivi e lasciarci ragionare.
D. E invece?
R. Invece gli archivi sono chiusi, fermi a Pio XI.
Venerdì, 15 Marzo 2013

domenica 17 febbraio 2013

Berlusconi: «Le tangenti? Esistono. No a falsi moralismi»

«La tangente è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime». Lo ha detto il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, ad Agorà, su Rai Tre a proposito della vicenda Finmeccanica. Parlando dell'India che ha bloccato la commessa da 750 milioni di dollari (relativa a 12 elicotteri AgustaWestland) fino a quando non sarà conclusa l'inchiesta sulle accuse per tangenti della plizia indiana, Berlusconi ha detto: «L'India è un Paese fuori dalla sfera occidentale, sono moralismi assurdi. Così non si fa l'imprenditore». 



Sempre Berlusconi ad Agorà ha detto: «Noi non possiamo più competere all'estero, siamo stati autolesionisti. Nessuno tratterà più né con l'Eni, né con l'Enel e né con Finmeccanica. La tangente è un fenomeno che esiste ed è inutile ignorare la realtà. Pagare una tangente all'estero è un fenomeno di necessità». Poi ha aggiunto: «In Italia e in altre democrazie queste cose non esistono, ma è inutile giudicare anche quello che accade in India. Questi sono assurdi moralismi». 


«Io ho fotografato la realtà esistente. Quando si tratta dei nostri gioielli che devono trattare con Paesi stranieri, devono adeguarsi alle altre democrazie», ha detto l'ex premier, «Questa magistratura ha dimostrato autolesionismo, noi ci stiamo facendo fuori, nessuno tratterrà più con noi. Si tratta di masochismo puro. Vogliamo non pagare commissioni? Allora stiamo a casa». 

Malika Ayane - E se poi - Sanremo 2013 - YouTube

Malika Ayane - E se poi - Sanremo 2013 - YouTube

mercoledì 13 febbraio 2013

Angelo Ogbonna al Festival di Sanremo

Un elegantissimo ed un pò emozionato Angelo Ogbonna ha partecipato alla prima serata del Festival di Sanremo in qualità di ospite. Il difensore del Torino e della Nazionale Italiana ha conferito a Toto Cutugno il Premio alla Carriera della città di Sanremo ed è anche intervenuto sul tema dell’integrazione: «Siamo al punto giusto», ha detto.

Pdl, il marito della Ruggiero: «Mi tradiva con Berlusconi»


Il consorte della consigliera regionale Pdl cita in tribunale l'ex premier e il ragioniere Spinelli per i versamenti alla moglie: «Aveva una relazione con Berlusconi».

Il matrimonio tra la consigliera regionale del Pdl Antonia Ruggiero e l'ex giornalista Rai Gianni Porcelli è finito nelle aule di tribunale con accuse reciproche infamanti, soprattutto per la politica irpina che, non per la prima volta, si trova al centro di un ennesimo scandalo che vede coinvolto anche Silvio Berlusconi.

Alla richiesta della Ruggiero di separazione con addebito a causa di atteggiamenti di dubbia moralità del marito, che a suo dire si dilettava della compagnia di altre donne oltre a disinteressarsi completamente del mantenimento e della cura della famiglia, è scattata una contro accusa davvero clamorosa. La Ruggiero sarebbe stata "amante" di Silvio Berlusconi.

L'ex premier è sempre stato amico della consigliera, tanto da averla più volte omaggiata con assegni da cinquantamila euro, poi un milione duecentocinquantamila euro (prima a titolo di regalo di nozze, poi come aiuto per l'acquisto della casa di famiglia). Porcelli ha esibito in tribunale, davanti al giudice, le copie dei bonifici ricevuti, e anche vecchi sms contenuti in un cellulare che attesterebbero, inequivocabilmente, l'intimità nata tra la Ruggiero e il Cavaliere.

Il giornalista ora chiede un risarcimento. E Berlusconi e il ragioniere Giuseppe Spinelli sono stati citati come testimoni nella causa di separazione. Fissata la prima udienza davanti al tribunale di Avellino nella causa che dovrà sancire la fine del matrimonio dettata, secondo quanto scrive Il matrimonio tra la consigliera regionale del Pdl Antonia Ruggiero e l'ex giornalista Rai Gianni Porcelli è finito nelle aule di tribunale con accuse reciproche infamanti, soprattutto per la politica irpina che, non per la prima volta, si trova al centro di un ennesimo scandalo che vede coinvolto anche Silvio Berlusconi.

Alla richiesta della Ruggiero di separazione con addebito a causa di atteggiamenti di dubbia moralità del marito, che a suo dire si dilettava della compagnia di altre donne oltre a disinteressarsi completamente del mantenimento e della cura della famiglia, è scattata una contro accusa davvero clamorosa. La Ruggiero sarebbe stata "amante" di Silvio Berlusconi.

L'ex premier è sempre stato amico della consigliera, tanto da averla più volte omaggiata con assegni da cinquantamila euro, poi un milione duecentocinquantamila euro (prima a titolo di regalo di nozze, poi come aiuto per l'acquisto della casa di famiglia). Porcelli ha esibito in tribunale, davanti al giudice, le copie dei bonifici ricevuti, e anche vecchi sms contenuti in un cellulare che attesterebbero, inequivocabilmente, l'intimità nata tra la Ruggiero e il Cavaliere.

Il giornalista ora chiede un risarcimento. E Berlusconi e il ragioniere Giuseppe Spinelli sono stati citati come testimoni nella causa di separazione. Fissata la prima udienza davanti al tribunale di Avellino nella causa che dovrà sancire la fine del matrimonio dettata, secondo quanto scrive nell'atto di citazione il legale di Porcelli, Mattia Trofa, anche dalla relazione extra-coniugale tra la 35enne esponente Pdl, eletta nel 2010 nel consiglio regionale campano, e l'allora presidente del Consiglio

Globalist.it | Sanremo, per Fazio debutto da 14 milioni

Oltre 14 milioni di spettatori. Il 47.61% di share hanno seguito ieri la prima parte dell'esordio del festival di Fabio Fazio. Un debutto positivo per Fazio, che alla sua terza conduzione della kermesse, ha ospitato tra l'altro l'intervento di Maurizio Crozza.
La seconda parte ha avuto 8 milioni 146 mila con il 53.54%. La media ponderata è pari a 12 milioni 969 mila con il 48.28%.

sabato 9 febbraio 2013

BELEN RODRIGUEZ E LA SUA GRAVIDANZA SOCIAL

BELEN RODRIGUEZ E LA SUA GRAVIDANZA SOCIAL 
Belen Rodriguez sembra sia incinta da anni tanto la si pubblicizza con il suo bel pancione e anche lei posta continuamente le foto su facebook..... entusiasta di diventare mamma!


Will.I.Am parla di Britney Spears: "è una persona adorabile".

Will.I.Am parla di Britney Spears: "è una persona adorabile".
me tutti già saprete negli ultimi tempi Will.I.Am e Britney Spears hanno collaborato più volte, prima in “Big Fat Bass”, traccia contenuta all’interno del settimo album studio della principessa del pop “Femme Fatale”, ed ora in “Scream and Shout”, singolo il cui compito è quello di trainare il secondo album di Will “Willpower”, compito al quale sta adempiendo alla perfezione proprio grazie all’appeal generato dalla presenza della Spears, soprattutto sui suoi fan.
Viste queste loro collaborazioni, durante un’intervista concessa ad MTV il leader dei Black Eyed Peas è stato sollecitato a parlare proprio dell’interprete di “Till The World Ends”, per la quale ha espresso parole molto lodevoli: “Britney ed io abbiamo fatto qualcosa insieme per il suo album “Femme Fatale” ed è stata un’esperienza così fantastica che abbiamo deciso di collaborare ancora.
Vorrei lavorare ancora con lei. Ha una grande energia in studio di registrazione, è una persona adorabile e gentile oltre che una vera artista. Quando lavora non esiste altro che la musica, è bello stare con chi ama così tanto questa arte. Lei non ha bisogno di denaro, fa questo lavoro solo perché le piace ed entrambi siamo arrivati ad un punto delle nostre carriere in cui la passione è l’unica ragione che ci può spingere a lavorare ancora”.
È davvero entusiasmante vedere un’artista che ha raggiunto grandi risultati restare umile e lavorare duramente”. Per quanto riguarda il singolo “Scream and Shout”, il brano sta ottenendo risultati ottimi un po’ in tutto il mondo Italia compresa, proprio alle nostre latitudini Britney manca dai piani alti delle classifiche da qualche anno. Vedremo se questi risultati saranno costanti. Voi che ne dite di questa intervista?

giovedì 7 febbraio 2013

Raffaella Fico con la piccola Pia, identica a Mario Balotelli: le foto - Foto e Gossip by Gossip News

Raffaella Fico con la piccola Pia, identica a Mario Balotelli:
"Grazie a Pia il mio cuore è pieno di felicità e d'amore". Raffaella Fico è serena, come racconta a Chi. Il 29 gennaio ha festeggiato i suoi 25 anni in un locale a Minori, in provincia di Salerno, con la figlioletta nata lo scorso 5 dicembre. Una festa in famiglia, con la madre Antonietta e il fratello Francesco sempre al suo fianco e alcuni amici. I suoi affetti più cari. La bimba assomiglia in modo incredibile al papà, Mario Balotelli. Raffa non l'ha mai più sentito. "Sogno che mia figlia abbia una vita serena - spiega l'ex gieffina - Oggi è piccola e non può pensare al suo futuro. Ma quando sarà grande mi chiederà consigli, sono certa di essere pronta a confrontarmi con lei". La Fico vive per Pia, vuole essere presente. Ha tante aspettative per la piccola che SuperMario non ha ancora voluto conoscere. E' il frutto di un amore, anche se finito malissimo, ma la vita va avanti.

Elisabetta Canalis sorpresa con Steven Gilchrist Glover! |

Elisabetta Canalis sorpresa con Steven Gilchrist Glover! |

Dopo la dopo la relazione, durata poco tempo, con l’attore americano Mehcad Brooks la regina del gossip ha deciso di iniziare a frequentare Steven Gilchrist Glover, meglio conosciuto come Steve-O, uno degli stuntman del famosissimo programma Jackass.
Mentre Elisabetta smentiva qualunque flirt tramite Twitter dichiarandosi single e felice, TMZ ha immortalato la coppia a passeggio per le vie di Los Angeles…

Paolo Mari del Gf 9 ha pensato di suicidarsi.. |

Paolo Mari del Gf 9 ha pensato di suicidarsi.. |
Ma Paolo Mari ha da poco rilasciato quest’intervista: “Per nove anni il GF è stato uno dei sogni della mia vita. Si è trasformato nel mio più grande incubo. Anch’io avevo pensato di suicidarmi. Riconosco di aver sbagliato a esagerare in quel modo ma se tornassi indietro rifarei tutto. Ho compiuto quel gesto estremo per difendere una causa che ritenevo giusta: i ragazzi stavano giocando a pallone in giardino vicino a Gerry Longo, il concorrente cieco, con il rischio di colpirlo. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lì dentro sei continuamente sotto stress, stimolato. E lo sapevano benissimo gli autori che ero un tipo non violento, ma irrequieto”.

Rincon, la piscina è hot

Rincon, la piscina è hot 


L'attrice e dj colombiana si diverte a postare sul suo sito video ad alto tasso erotico.

Seno ultra muscoloso

Seno ultra muscoloso

Amanti dei fisici scolpiti fatevi avanti, in questo video girato nel backstage di una gara di culturismo la campionessa Krisztina Sereny ha mostrato tutte le sue "prorompenti" forme.

domenica 3 febbraio 2013

Megan Gale riappare all'inaugurazione di un negozio Dior a Sidney

Megan Gale è stata il sogno erotico di milioni d'italiani, a fine anni '90 per lungo tempo, sfracagnandoci le balle tra uno spogliarello in macchina e un controllo in dogana a mò di sauna. Tutto intorno a lei! Come proferiva nello spot. Nel mentre anche tanti filmetti da cinepanettone e roba sciatta, fino a quando un giorno non se l'è più in**lata nessuno nel bel paese e se n'è ritornata da dov'era venuta. L'australia!

Ritiratasi dalle passerelle qualche anno fa, la bella modella si è dedicata in questi ultimi anni, con scarso successo, al cinema e a fare la shampista per L'Oréal. E a tempo perso ad inaugurare negozi in giro per il mondo.

E proprio lì è stata avvistata l'ultima volta, più in forma che mai, all'apertura della prima boutique di Christian Dior a Sidney. A quasi quarant'anni, magnifica come sempre nel suo vestitino blu, ha anche avuto il tempo per commentare la particina che ha interpretato nel suo ultimo film di prossima uscita, Mad Max: Fury Road, con Charlize Theron.

Infatti, a proposito della grande attrice, Megan ha così commentato il loro incontro:

"Il mio primo giorno sul set ho dovuto girare una scena importante con Charlize. E' stato terrificante recitare accanto a lei in un film così importante"

E allora vedremo se riuscirà a sfondare definitivamente nell'olimpo del cinema o continuerà a fare l'inauguratrice di negozi a vita. Daje Megan daje che vogliamo rivederti tutti in Italia a scalare grattacieli. Come ai bei vecchi tempi! Ma anche no!

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sabato 2 febbraio 2013

Pedofilia a Los Angeles, cacciato cardinale: "Ha fatto cose terribilmente diaboliche" - Affaritaliani.it

Pedofilia a Los Angeles, cacciato cardinale: "Ha fatto cose terribilmente diaboliche"
L'accusa è di quelle più infamati: aver coperto gli abusi su minori da parte di alcuni sacerdoti. Il provvedimento è durissimo: la rimozione da qualsiasi incarico amministrativo o pubblico della Diocesi di Los Angeles, la più grande diocesi cattolica degli States. Si chiude così la vicenda del cardinale Roger Mahony, arcivescovo emerito di Los Angeles, che oggi il suo successore Jose Gomez ha punito con parole molto dure scritte in una lettera ai fedeli pubblicata sul sito dell'Arcidiocesi: "Trovo che  le testimonianze siano letture brutali e dolorose".

CACCIATI IN DUE- Il comportamento descritto in questi documenti è terribilmente amaro e pieno di male". Monsignor Gomez condanna Mahony senza remissione di peccato: "Il mio predecessore ora ritiratosi, il cardinal Roger Mahony - scrive - ha espresso il suo dolore per non aver potuto proteggere completamente i minori affidati alle sue cure. Con effetto immeditato, l'ho informato che non potrà avere più alcun tipo di responsabilità amministrativa o pubblica". E il repulisti continua, perché dall'Arcidiocesi di Los Angeles rotola un'altra testa: "Il vescovo ausiliare, monsignor Thomas Curry si è discolpato pubblicamente per le decisioni che ha preso al tempo in cui era in carica come Vicario per il Clero. Ha presentato la sua rinuncia come vescovo regionale di Santa Barbara. Ho accettato la sua richiesta di dimissioni".

"DENUNCEREMO I PRETI PEDOFILI" - Poi monsignor Gomez prende un impegno pubblico con i fedeli: "A tutti i cattolici dell'Arcidiocesi di Los Angeles voglio dire: sappiate che continueremo, come già stiamo facendo da molti anni, a segnalare immediatamente alle autorità competenti tutti i ragionevoli sospetti d'abuso, così come procederemo a rimuovere dal sacerdozio tutti quelli che siano stati ragionevolmente accusati. Continueremo a lavorare, giorno dopo giorno, perché siamo sicuri che i nostri bambini siano al sicuro e ben curati nelle nostre parrocchie, scuole e in tutti i ministeri di quest'Arcidiocesi". Con la promessa che: "Nelle prossime settimane, forniremo tutte le spiegazioni su queste decisioni. Oggi è un giorno di preghiera e riflessione, così come di profonda compassione verso le vittime degli abusi sessuali sui minori".

OLTRE 12.000 PAGINE DI ACCUSE- La decisione dell'Arcivescovo è arrivata dopo una settimana da quando sono stati resi pubblici documenti contenenti accuse per un totale di oltre 12.000 pagine; si tratta di carte relative a 14 sacerdoti al centro di una causa civile per risarcimento danni, nel corso della quale è emerso che almeno fin dagli anni '80 la gerarchia ecclesiastica locale avrebbe coperto l'abuso sui minori. Il metodo era classico: davanti ai sospetti, Mahony e Curry trasferivano i sacerdoti fuori dalla California. Non è tutto: i due avrebbero evitato a sacerdoti in odore di pedofilia l'ingresso in centri di trattamento gestiti dalla Chiesa per questo genere di abusi. E tutto questo perché, se i preti avessero ammesso gli abusi ai loro medici, i medici avrebbero dovuto denunciare tutto questo alle autorità. La sterminata quantità di carte contiene, secondo l'arcidiocesi, 124 cartelle personali, 82 delle quali - riferisce il Guardian - contengono informazioni sulle accuse in tema di abuso sessuale. Un colpo tremendo che fa il paio con i risarcimenti per quasi 500 milioni di euro che la Diocesi ha dovuto pagare nel 2007 ad oltre 500 vittime di abuso. Secondo le statistiche pubblicate dall'Arcidiocesi, il boom di casi d'abuso è stato tra il 1975 e il 1980, ma già dalla fine degli anni '50 si segnala un consistente aumento. La Diocesi di Los Angeles ha da tempo adottato un programma per la lotta all'abuso sui minori.

ECCO LE CARTE DEL CASO MAHONY. E la vittima scrisse a Wojtyla: "Se non vuoi chiedere scusa per i preti pedofili, scomunicami"
E adesso passiamo alle carte, pubblicate dall'Arcidiocesi a questo indirizzo http://clergyfiles.la-archdiocese.org/#. Affari vi offre in download il report su monsignor Leonard Abercrombie, che è accusato di aver molestato un chierichetto negli anni '70 all'ospedale per veterani di Los Angeles dove Abercrombie era stato trasferito in quel decennio (prima era in Colorado, presso la Diocesi di Denver, dove era stato assistente spirituale negli oratori estivi). È morto nel '94 a 93 anni, ma la giustizia americana ha fatto il suo corso.

LA SEGNALAZIONE-  Tra le denunce c'è anche una segnalazione: qualcuno ha accusato Abercrombie di averlo molestato dopo essersi garantito la fiducia dei genitori. O comunque ha chiesto informazioni, probabilmente è un giornalista (come si vedrà nel corso del report). Andiamo a pagina 3 del rapporto, ecco una lettera del 25 aprile '94 nella quale il Vicario per il Clero, Timothy Dyer, risponde a una segnalazione: "Per prima cosa, non avevamo ricevuto comunicazione del ritiro di padre Abercrombie e i nostri registri lo indicano ancora come Cappellano al Centro Medico per i veterani a Sepulveda, California". Dyer dice che don Abercrombie "Non può svolgere il suo ministero senza l'assenso dell'Arcidiocesi e se c'è nel suo passato dell'abuso sessuale, non possiamo concederglielo. Perciò lo contatteremo per farglielo sapere". Poi il Vicario ringrazia l'autore della lettera e: "Richiamo la sua attenzione sul fatto che per le sue condizioni di salute al momento non è un sacerdote in servizio attivo". Insomma, ammesso che abbia compiuto abusi su bambini, adesso sta male e non può celebrare. Non una parola su processo canonico o denuncia all'autorità. E andiamo avanti.

LA LETTERA AL PAPA- Il report (pag. 4), presenta una lettera scritta al Papa Giovanni Paolo II nel luglio 2003. La missiva è in copia ai cardinali James Stafford (oggi ex Penitenziere Maggiore, e tra l'86 e '96 Arcivescovo di Denver) Mahony, il vescovo Richard Hanifen, La Gazette di Colorado Springs. L'estensore ricorda al Papa oggi Beato di aver spedito già nel '93 una lettera di denuncia, dichiarando di essere stato molestato da Abercrombie durante un campeggio a Camp St. Malo in Colorado (quindi siamo verso o negli anni '70), dove Abercrombie era cappellano. L'accusa è pesante: "Ho informato ognuno di voi (i destinatari della lettera, N.d.R.) che la Diocesi di Denver ha coperto gli abusi di Abercrombie sui bambini, permettendogli di molestare me e altri che conoscevo quando Le ho scritto". Già nel 1961, scrive la presunta vittima il Nunzio negli States (l'ambasciatore del Papa) sapeva dei continui trasferimenti di parrocchia in parrocchia e dei problemi di Abercrombie, "e ha partecipato alla copertura". La vittima accusa: "Nei 10 anni dalla lettera che le ho spedito, non ho mai sentito una parola di scuse da ognuno di voi, eccetto il nostro amico di famiglia Vescovo Richard Hanifen di Colorado Spring: Lei mi ha ignorato, e così il cardinal Mahony, Stafford, e Abercrombie è stato zitto". Poi chi scrive la lettera continua sottolineando che i vescovi cattolici si sentono al di sopra della legge e che l'unico contatto col Vescovo di Colorado Springs, Michael Sheridan: "è stata una richiesta di soldi per i seminaristi!". E conclude chiedendo di essere scomunicato qualora la Chiesa non presenterà almeno le sue scuse per gli abusi sui minori (quelle scuse, bisogna dire, sono poi arrivate e con Benedetto XVI, in particolare, la Chiesa è intervenuta con forza sull'abuso sui più piccoli).

LA PISTOLA FUMANTE?- Nella pagina successiva alla lettera qualcuno (Mahony?) interviene. Ecco qua: il 16 luglio del '93, in merito a quella prima lettera di denuncia, un giornalista del Colorado Springs Gazette trova Abercrombie e telefona a monsignor Dyer per delucidazioni. È la prima lettera che abbiamo visto in apertura del rapporto. Dyer risponde insomma che il sacerdote risulta "ritirato" dall'Arcidiocesi di Denver e che è stato ordinato nel '46, ma che è sotto la giurisdizione dell'Ordinariato Militare (che racchiude i cappellani militari) dal momento che Abercrombie presta servizio all'ospedale per i veterani. A margine ecco la nota a penna (la grafia non è molto comprensibile, va detto): "(Omissis) Promemoria per (omissis) sull'inopportunità di inviare qualsiasi cosa simile a questa questa a chiunque non sia il Vicario per il Clero".

ABERCROMBIE ACCUSATO- La diocesi di Los Angeles, comunque, si attiva. E chiede informazioni a quella di Denver, dove allora c'è l'oggi cardinale Stafford. Vuole evidentemente sapere che cosa sia di Abercrombie. E l'8 aprile del '94 ecco che a monsignor Dyer arriva una lettera. L'autore si è informato presso l'arcivescovo Stafford su padre Abercrombie, e riferisce: " Abercrombie ha risieduto a Los Angeles negli ultimi 22 anni, credo si sia ritirato a causa della sua salute malridotta circa due anni fa". E ancora: "Vorrei comunicarle che l'Arcivescovo Stafford ha recentemente ritirato dal servizio sacerdotale padre Abercrombie sulla base di accuse di abusi sessuali occorsi oltre 20 anni fa. Padre Abercrombie ha negato le accuse. Non c'è stata alcuna azione legale a Denver sulla base di queste accuse e, abbastanza francamente, non ci aspettiamo ne saranno intentate". E ancora: "E' mia opinione che - basandomi sul fatto che padre Abercrombie non stia bene in salute - il suddetto Padre non stia svolgendo il suo ministero sacerdotale". C'è un post-it su questa lettera che dice: "Non siamo stati informati del fatto che fosse ancora all'ospedale dei veterani. Ancora risiede a Los Angeles! Ha svolto il ministero qui dal 1974, dobbiamo trovarlo ma dove sta?". Se lo abbiano trovato, il report non lo dice. Ma nel 2003 la giustizia della California si è attivata. E questo report, insieme ad altri 123, è uno dei motivi che hanno spinto monsignor Gomez a "punire" il predecessore Mahony

Jon Bryant – At Home

Jon Bryant – At Home : Jon Bryant (nato il 22 gennaio 1986) è un cantautore canadese. Nativo di Halifax ma con base a Vancouver, British Col...