ROMA - E' finita in un'aula di tribunale della capitale la storia d'amore, clandestina, tra un'avvenente studentessa di 24 anni, fotomodella, originaria di un piccolo paese campano, e un importante uomo d'affari di 60 anni di Roma. Il pm della procura di Roma, Francesco Polino, dopo aver chiuso l'indagine ha disposto la citazione diretta a giudizio nei confronti della giovane. Il processo comincerà il 23 marzo prossimo davanti alla decima sezione del Tribunale penale. I due, lui è sposato, si conoscono nel 2005 e cominciano a frequentarsi.
Dopo un po', però, l'imprenditore decide di troncare la relazione. Poche settimane dopo, l'uomo comincia a ricevere telefonate anonime, a suo dire "a tutte le ore del giorno e della notte", all'utenza della propria abitazione. Telefonate mute e lunghe, spiega il sessantenne, o appena qualche sospiro.
La storia va avanti per almeno 2 mesi. Entra nella vicenda la moglie dell'imprenditore che si allarma, chiede spiegazioni, ma lui spiega di non avere idea di chi possa essere a fare quelle chiamate. Messo alla strette dalla moglie, l'uomo d'affari si vede costretto, suo malgrado, a sporgere denuncia contro ignoti. Così dai tabulati telefonici i carabinieri risalgono al cellulare della sua ex amante, che ora subirà il processo.
"Sorprende come la Procura abbia esercitato l'azione penale nonostante dagli atti di indagine sia già emersa l'infondatezza dell'ipotesi accusatoria". Così l'avvocato romano Gianluca Arrighi, difensore della giovane modella finita sotto processo con l'accusa di aver molestato il suo ex amante sessantenne. "La ragazza - sostiene l'avvocato Arrighi - ha sempre negato di aver effettuato quelle telefonate mute precisando di non conoscere la persona offesa né tantomeno di aver intrattenuto con la stessa una relazione sentimentale. In assenza di altri riscontri non si può addebitare la condotta criminosa semplicemente al titolare dell'utenza poiché le chiamate moleste potrebbero essere state effettuate anche da un altro soggetto. Ritengo quindi che l'imputazione non supererà il vaglio dibattimentale e il processo si concluderà con una sentenza di assoluzione".